Coronavirus, attesa per la decisione sulla proroga dello stato di emergenza. L’Italia si divide sui ‘poteri straordinari’ in tempi ‘ordinari’.
Nelle prossime ore si deciderà se procedere o meno con la proroga dello stato di emergenza per il coronvirus. E l’Italia – non solo della politica, si divide. Molti ritengono che non ci siano le condizioni per la proroga, in quanto la convivenza con il virus è la nuova normalità. Quindi di fatto saremmo in tempi ordinari ma con il rischio di una nuova emergenza nel caso di una seconda ondata.
Il governo orientato alla proroga dello Stato di emergenza fino alla fine di ottobre
Partiamo dalle intenzioni del governo. L’esecutivo sembra compatto sulla decisione di procedere con una proroga fino al prossimo 15 o 31 ottobre. Una mini-proroga o proroga breve, alla quale potrebbe poi seguirne una seconda che prolungherebbe di fatto lo stato di emergenza fino alla fine dell’anno.
Ci sono le condizioni per procedere con la proroga?
Ma ad oggi esiste un’emergenza? La domanda di fondo sulla quale si dividono costituzionalisti, politici e semplici cittadini è questa. Allo stato attuale delle cose, quindi alla fine del mese di luglio, ci sono le condizioni minime necessarie per procedere con la proroga dello stato di emergenza?
Al di là del fatto che ormai ci siamo abituati alla situazione, è bene ricordare che siamo di fronte a una misura eccezionale che porta a una sorta di revisione del sistema parlamentare, con i poteri che si spostano dal Parlamento a Palazzo Chigi. Come abbiamo imparato nelle scorse settimane e nei mesi duri dell’emergenza sanitaria.
Il passaggio in Senato
Il Presidente del Consiglio ha deciso di coinvolgere il Parlamento, e non è un caso che in occasione dell’ultimo Consiglio dei Ministri non sia stato deciso nulla.
Il governo ha una strategia, un piano di azione concordato, ma vuole tendere la mano al Parlamento, mettendo al centro del processo le Camere. E così la proroga dello Stato di emergenza passa per la votazione in Senato di una risoluzione presentata dalla maggioranza. Un passaggio istituzionale senza forzature. Fermo restando che in pratica la maggioranza se la canta e se la suona visto che ha i numeri per approvare il provvedimento. Salvo clamorosi colpi di scena, ovviamente.
Uno stato di emergenza ‘soft’
Non si esclude che alla fine dell’iter si possa procedere con la proroga dello stato di emergenza ma con limiti ai poteri straordinari del premier, che negli ultimi mesi era finito al centro delle polemiche soprattutto per i dpcm, secondo alcuni incostituzionali.
Lo stato di emergenza sarebbe quindi prorogato solo per superare alcuni ostacoli burocratici e accelerare le pratiche dei bandi per la fornitura di materiali, ad esempio.
Di seguito il video dell’intervento del premier Conte in Senato